La questione dei crediti cloud è particolarmente rilevante per gli impatti competitivi che può avere nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale. Solamente AWS ha dichiarato di mettere a disposizione 1MILIARDO (e 230milioni) per catturare le migliori startup tecnologiche. Se il Cloud è la precondizione dell’Intelligenza Artificiale, allora dare un credito in forma di voucher di servizi potrebbe creare una dipendenza tecnologica da cui è difficile uscire. Le Autorità antitrust di Francia e UK si sono mosse per tempo con una regolamentazione ed una legislazione stringente.
Questi voucher informatici sembrano voler incoraggiare la migrazione al cloud. Per un’azienda delle dimensioni di Amazon, Microsoft o Google, espandere il proprio mercato fornendo crediti alle start-up che non solo utilizzano il cloud ma che probabilmente finiranno per offrire i propri servizi sul cloud, è sia una fonte di ricavi diretti che un investimento a lungo termine (riporta il WSJ). Ma anche di consolidamento di un mercato futuro, poiché più grande è il mercato, più è probabile che anche altre aziende scelgano quel cloud.
Un ulteriore aspetto è particolarmente sensibile nello spazio dell’intelligenza artificiale. Nei mercati precompetitivi dove ciò che conta è dominare la tecnologia e spingere la frontiera davanti agli altri ancor prima di definire un modello di business concreto, catturare il talento può significare virtualmente smantellare le aziende. Gli stessi tre giganti del cloud stanno facendo incetta dei migliori talenti delle start-up. Attraverso accordi e acquisizione di personale qualificato, si cerca probabilmente di evitare il controllo da parte delle autorità di regolamentazione in merito alla disciplina delle concentrazioni, ma potrebbe essere anche una scommessa più alta che va oltre i talenti, finalizzata a rafforzare il monopolio intellettuale.