INTERVENTO DI DARIO DENNI PER EUROPIO CONSULTING SUL TEMA DEL FAIR SHARE

“Il fair share non è un rimedio regolamentare. La regolazione interviene ex ante, non si possono nemmeno determinare condizioni ex ante su player che non fanno parte dello stesso mercato”
EXECUTIVE SUMMARY
1) non si trova un fallimento di mercato perchè prima ancora non è stato determinato un mercato rilevante.
2) non ci troviamo di fronte ad un mercato a più versanti ma sono almeno due mercati distinti e separati. Non c’è nemmeno un mercato a monte ed uno a valle perchè non sono collegati.
3) la regolamentazione open internet quando parla di “servizi specializzati” esclude esplicitamente quelli di accesso https://www.berec.europa.eu/en/open-internet/specialised-services non è il servizio di accesso ad essere “specializzato” ma sono tutti gli altri servizi online che – laddove specializzati – potrebbero essere ammessi in deroga.
4) in via residuale, è sbagliato pure sottovalutare il trasporto, nelle regole VHCN il backbone deve avere profili tali da permettere l’accesso a quelle performance
5) la teoria sull’arricchimento indebito non è sostenibile perchè  manca il nesso causale che lega CAP e ISP. La norma del Codice Civile peraltro è residuale per casi in cui non operano altre norme e da luogo ad un eventuale indennizzo al netto del fatto che il potenziale “arricchito” potrebbe non aver ricevuto alcun vantaggio indebito. Immaginiamo il costruttore di un centro commerciale che accusa i taxi di trarre indebito vantaggio nel portare le persone al centro commerciale. Oppure chiede una tassa alle società di logistica che portano le merci ai negozi del centro commerciale.

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https://www.key4biz.it/ecco-perche-il-fair-share-e-una-tassa-e-non-un-rimedio-regolamentare/450162/