Il termine #TRANSIZIONE indica appunto un processo per arrivare ad un fine ultimo attraversando delle fasi intermedie.
Alla luce di questo e tenendo conto dei pareri scientifici e degli attuali progressi tecnologici, nonché delle diverse sfide di transizione tra gli Stati membri, la Commissione ha ritenuto che il gas naturale e il nucleare abbiano ancora un ruolo ben preciso per facilitare la transizione verso un futuro prevalentemente basato sulle energie rinnovabili.
Sotto la spinta della Francia, nel quadro della tassonomia delle fonti energetiche, ciò significherebbe classificare diversamente il Gas ed il Nucleare, introducendo nuove condizioni più chiare e rigorose per i mezzi di transizione.
In particolare il gas deve provenire da fonti rinnovabili o avere basse emissioni entro il 2035, per poter contribuire veramente alla transizione verso la neutralità climatica. La Commissione al momento non ha dichiarato quali sono le condizioni di transizione del nucleare, semplicemente perché lì il problema è rappresentato dalle scorie e dalla dismissione o messa in sicurezza delle centrali attuali, prima ancora degli esperimenti sul Torio che sono futuribili.
Come dicevamo all’inizio, la transizione è un processo che si compone di atti. Non c’è un interruttore che possa permettere uno switch-off dei combustibili fossili da cui dipendiamo. Non sarà mai un net-0 ma – se va bene – uno 0,9 periodico perchè non è previsto un abbandono delle fonti più impattanti.